Il "padre"
dell'ufologlia Joseph Allen Hynek classificò gli avvistamenti Ufo in tre
diverse macro-categorie:
I.
Incontri ravvicinati del primo tipo (IR1): avvistamento
di uno o più oggetti volanti non identificati'. A sua volta questa tipologia è
suddivise in altre categorie (luci diurne, luci notturne…)
II.
Incontri ravvicinati del secondo tipo (IR2): oltre
all’avvistamento dell’oggetto volante non identificato si verificano degli
effetti fisici sull’ambiente circostante l’ufo (terreno, abitazioni, piante,
auto…) e anche sulle persone testimoni dell’evento. Sono esempi classici lo
spegnimento dei motori delle auto, le tracce al suolo dovute all’atterraggio
degli oggetti, alterazioni chimico-fisiche del terreno sottostante l’oggetto,
effetti fisiologici sulle persone come calore, nausea, mal di testa ect.
III.
Incontri ravvicinati del terzo tipo (IR3): in
associazione all’avvistamento dell’ufo viene anche rilevata la presenza di
esseri animati all’interno o nei pressi dello stesso.
Nella casistica ufologica però
possiamo trovare moltissimi avvistamenti che non rientrano tra queste tre
macro-categorie per il semplice fatto che l’ufo vero e proprio non viene visto
o non è presente.
Un’esempio è quello dei presunti
avvistamenti di “umanoidi volanti”: esseri dalla forma umana spesso dotati di una sorta di “jet-pack”
oppure di vere o proprie ali, che vengono avvistati durante il volo.
Altri tipi di “incontri” vedono
come protagonisti, oltre al testimone, creature di diversi tipi: si va dal famigerato
Men in Black fino all'essere di pura luce. In questi casi potrebbe essere
opinabile accostare tali avvistamenti alla classica ricerca ufologica, ma si
parlerebbe piuttosto di Criptozoologia, che si occupa dello studio di animali
ritenuti estinti o addirittura considerati delle leggende (Chupacabra, Yeti,
Mothman….).